La disfagia è causa di morte

La disfagia è causa di morte indiretta nel Parkinson

Nonostante tutti i progressi nel trattamento del Parkinson, la disfagia può portare alla polmonite da aspirazione (di cibo o liquidi), che è una delle principali cause di morte nel Parkinson.

La disfagia è causa di morte indiretta. Occorre  diffondere più consapevolezza circa la deglutizione, i problemi che ne derivano e le strategie di trattamento attuabili.

La disfagia può svilupparsi in qualsiasi momento durante il decorso della malattia di Parkinson, con frequenza segnalata dal 30% al 82%. Test oggettivi, tuttavia, indicano una maggiore frequenza di disfagia. Infatti, i pazienti possono essere asintomatici e ignari delle loro difficoltà di deglutizione fino a quando non si fa evidente.

I modelli più recenti di Parkinson hanno identificato corpi di Lewy nelle aree del tronco cerebrale non dopaminergiche e corticali (zone di controllo della deglutizione). Si suppone quindi che una disfagia subclinica può essere uno dei primi sintomi.

Le persone con malattia di Parkinson possono essere più portate a inghiottire con tempi anomali all’interno del ciclo respiratorio.

Ciò rende più probabile inalare cibo dopo l’ingestione, anche quando la deglutizione avviene durante la fase di espirazione.

Questa mancanza di un adeguato coordinamento di respirazione e deglutizione è stata proposta come un importante fattore di fondo per la disfagia. Ciò mette i pazienti con malattia di Parkinson nella condizione di un aumentato rischio di aspirazione di cibo o acqua, per questo la disfagia è causa di morte anche se indiretta.

COME RICONOSCERE LA DISFAGIA

Il passaggio di sostanze alimentari nelle vie aeree si può manifestare in modo evidente con senso di soffocamento, tosse insistente, comparsa di colorito rosso o cianotico al volto. Ma può essere silente nei casi in cui piccole quantità di alimenti raggiungono i bronchi senza che la persona avverta sintomi.

Anche in fase precoce di Parkinson, la disfagia è causa di morte indiretta, dato che la polmonite può svilupparsi in qualsiasi momento a causa del cibo o liquidi inalati.

Più in generale, i sintomi sospetti sono la tosse involontaria, la comparsa di voce velata o gorgogliante durante o dopo la deglutizione, la fuoriuscita di liquidi o di cibo dal naso, il fastidio o il dolore, la sensazione che parte del cibo resti in gola.

EFFETTO DEI FARMACI DI PARKINSON SULLA DEGLUTIZIONE

Levodopa e agonisti dopaminergici sono le prime linee di difesa contro il Parkinson, e sono in grado di migliorare e controllare i sintomi per molti anni. Vari altri farmaci agonisti della dopamina sono stati sviluppati nel corso degli ultimi decenni, con l’obiettivo di prolungare gli effetti benefici della dopamina sui sintomi motori.

Nel corso del tempo, però, nonostante i farmaci, si stima che il 40% delle persone con Parkinson sperimenterà fluttuazioni motorie entro 4-6 anni dall’esordio, con un incremento del 10 per cento l’anno dopo. Fluttuazione dei livelli di dopamina influiscono anche su funzioni non motorie quali affaticamento, depressione e ansia.

Gli effetti dei farmaci di Parkinson sulla disfagia sono controversi o inconcludenti.

Tuttavia, diversi studi che riportano che apomorfina (un agonista della dopamina che viene iniettato per via sottocutanea) ha alleviato la disfagia in alcuni pazienti con malattia di Parkinson.

Più di recente la Rotigotina (un altro agonista della dopamina con somministrazione non orale attraverso un cerotto transdermico) è stata segnalata per esercitare alcuni effetti benefici alla deglutizione in alcune persone con malattia di Parkinson.

Come detto, la disfagia è causa di morte indiretta e andranno presi tutti gli accorgimenti possibili anche in fatto di farmaci per limitare il problema.

I CONSIGLI DELL’ESPERTO

La disfagia potrebbe essere alleviata con semplici accorgimenti. Ecco cinque regole da tenere sempre presenti, riassunte dalla dottoressa Tiziana Rossetto, presidente della Federazione dei logopedisti italiani FLI.

  1. Attenzione alla tosse durante i pasti. Se insistente rivolgersi tempestivamente agli specialisti: è un segnale importante da non sottovalutare.
  2. Attenzione all’acqua. Spesso è l’elemento più difficile da gestire e andrebbe addensata con gli appositi gelificanti.
  3. Basta pastina in brodo. Tanto diffusa nei reparti ospedalieri e nelle case di riposo, è però un alimento che crea difficoltà, poiché unisce cibi di consistenza diversa. Preferire alimenti a consistenza omogenea come i purè e i passati.
  4. Verificare la postura. I pasti devono essere serviti con il giusto allineamento di capo, collo e tronco. Per le persone allettate, sollevare il busto durante i pasti e cercare di mantenere la posizione per almeno un’ora dopo il pasto.
  5. Controllare l’apporto calorico e l’idratazione. Sono fondamentali ma spesso insufficienti nelle persone con difficoltà di deglutizione. La conseguenza sono stati di malnutrizione e quindi un peggioramento delle condizioni generali della persona, di qualunque età.
DBS E DEGLUTIZIONE

La Deep Brain Stimulation (DBS) – o stimolazione cerebrale profonda – è una procedura chirurgica che consiste del posizionamento di elettrodi nel cervello, collegati a uno stimolatore, in una delle possibili zone (target) indicate per questo trattamento.

Tipicamente la DBS viene eseguita nelle persone con malattia di Parkinson dopo che i farmaci non sono più efficaci per il controllo di sintomi motori. Studi più recenti, tuttavia, hanno suggerito che la DBS eseguita nelle prima fasi di malattia, può produrre un migliore controllo del movimento e una migliore qualità della vita.

Il target esatto per la DBS, tuttavia, la disposizione ottimale degli elettrodi e la programmazione successiva dello stimolatore sono alquanto controversi. Questi aspetti sono fondamentali non solo per la gestione dei sintomi motori, ma anche per quanto riguarda l’effetto della DBS su parola e deglutizione.

Poiché i pazienti possono non essere sempre consapevoli della disfagia, è importante che un’analisi strumentale sulla deglutizione sia condotta prima della chirurgia DBS, di modo che sia stabilita una linea di base per verificare le variazioni.

Una revisione sistematica di effetto DBS alla deglutizione è stata condotta e riportata da Michelle Troche et al, University of Florida. La ricerca della letteratura ha identificato 13 studi che riguardano in particolare gli effetti della DBS alla deglutizione e ha concluso che vi è stata una mancanza di consenso per quanto riguarda il miglioramento o il declino della deglutizione dopo l’intervento di DBS, suggerendo che questo era probabilmente dovuto alle diverse impostazioni dei metodi di ricerca.

COSE UTILI

Poiché la disfagia è causa di morte indiretta, non va sottovalutata.
Nella sezione DOWNLOAD del nostro sito potere trovare due manuali pratici per gestire disfagia e deglutizione:

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