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PD-WATCH, il dispositivo che monitora i sintomi del Parkinson

Controllare minuto per minuto i sintomi motori del Parkinson oggi è possibile. PD-WATCH riesce anche a distinguere i movimenti “normali” da quelli causati dalla malattia.

Biomedical Lab è un’iniziativa che nasce in Basilicata. Riguarda la realizzazione di soluzioni innovative in ambito biomedico per migliorare la vita delle persone. Ad esempio il PD-WATCH, dall’inglese “Parkinson’s disease watch”, l’orologio per la malattia di Parkinson.

«Abbiamo ascoltato le esperienze di alcuni pazienti e ci hanno raccontato che le visite neurologiche hanno una durata limitata. Inoltre, possono essere effettuate solo alcune volte all’anno». Lo racconta a Parkinson Live Luigi Battista, l’ingegnere biomedico che ha inventato il dispositivo.

«I pazienti ci facevano notare che oggi è possibile monitorare lo stato di salute del paziente parkinsoniano solo durante l’esame medico. Però, la gravità dei sintomi motori può variare notevolmente durante la giornata e da un giorno all’altro» continua l’Ing. Battista.

«Per questo motivo abbiamo inventato PD-WATCH, un dispositivo indossabile, simile ad un orologio da polso. Così sarà possibile monitorare i principali sintomi motori della malattia di Parkinson in ogni momento della giornata e in qualunque posto si trovi il paziente» spiega Luigi Battista.

ll PD-WATCH è stato progettato per diversi scopi:
  • permettere di supportare la diagnosi della malattia di Parkinson in soggetti a rischio
  • monitorare il decorso temporale della malattia
  • quantificare gli effetti terapeutici del piano di cura in atto.

Grazie alla misurazione dell’efficacia dell’azione terapeutica, il PD-WATCH consentirà di individuare, per ciascun paziente, la migliore terapia possibile in grado di ridurre al minimo i sintomi motori.

Il PD-WATCH fornisce anche un riepilogo dell’intero monitoraggio per effettuare un confronto tra vari monitoraggi eseguiti in giorni differenti. Così è possibile verificare eventuali progressi e vedere subito la risposta a una nuova terapia».

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LE TECNOLOGIE INDOSSABILI E GLI SMART-WATCH PER IL PARKINSON

Negli ultimi mesi si è sentito molto parlare dell’impiego degli smart-watch per migliorare la vita dei pazienti con Parkinson. Ad esempio il progetto “Emma Watch” proposto da Microsoft e lo studio dell’Università Campus Bio-Medico. Ing. Battista, che differenze ci sono con il PD-WATCH?

«Sono dei progetti fantastici e siamo accomunati anche dal fatto di voler sviluppare delle soluzioni innovative per migliorare la vita delle persone. Emma Watch è un dispositivo che ha un meccanismo che contrasta il tremore. Invece, il nostro PD-WATCH effettua un monitoraggio continuativo e a lungo termine di vari sintomi motori: tremore, discinesie e bradicinesia. Sono due strumenti differenti con finalità differenti.

Oggi si parla molto di come potrà migliorare la terapia DBS grazie all’introduzione dell’aDBS (adaptiveDBS). In estrema sintesi, si sta cercando di utilizzare dei sistemi di monitoraggio per adeguare i parametri della stimolazione DBS in tempo reale e sulla base delle condizioni del paziente in quel preciso istante di tempo. Ciò consentirebbe di evitare che la stimolazione possa sopprimere anche l’attività neuronale fisiologica oltre a quella patologica.

Chissà, magari un giorno il PD-WATCH potrà essere utilizzato insieme o in combinazione a questi dispositivi terapeutici. Questo potrebbe migliorare la modalità con cui interviene l’azione terapeutica».

VIDEO: PD-WATCH, l’orologio per il Parkinson, in onda su Rai 3 Geo

E lo studio dell’Università Campus Bio-Medico?

«L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha fatto un lavoro davvero meraviglioso! Ho letto che si riesce discriminare la malattia di Parkinson dal tremore essenziale, effettuando una diagnosi molto accurata con un test di 10 secondi.

Durante il Convegno Nazionale della Società Italiana di Neurologia 2017 di qualche giorno fa, ho avuto il piacere di approfondire questo studio personalmente con gli inventori e gli auguro che possa diventare un ‘gold standard’ del settore!
Comunque, anche in questo caso, credo che siano due studi differenti con finalità differenti».

Quali sono le peculiarità del monitoraggio continuativo fatto con PD-WATCH?

«Dal punto di vista dell’hardware non si ci sono grandissime differenze con altri studi e sistemi. il PD-WATCH contiene un accelerometro (un sensore di misura) così come altri orologi.

Ma, per quella che è la mia esperienza, mi sento di poter dire che non basta semplicemente un accelerometro o un altro sensore simile per distinguere il tremore dalle azioni quotidiane compiute normalmente dal paziente, né distinguere il tremore da altri sintomi.

Nei primi esperimenti che ho fatto, ormai tre anni fa, avevo notato che il tremore parkinsoniano e il battito delle mani avevano una frequenza del movimento molto simile. Molto spesso il tremore viene rilevato facendo uno studio della frequenza con cui avviene il movimento. Ma facendo solo questo tipo di analisi può accadere che movimenti volontari e tremore possano essere confusi.

Quindi, la maggior parte del nostro lavoro è stato indirizzato a sviluppare il metodo con cui gestire i dati dell’accelerometro. Con lo scopo di distinguere i sintomi motori dalle azioni quotidiane compiute dal paziente.

Abbiamo lavorato duramente, giorno e notte, per tanti anni. Abbiamo visto tante righe di codice, tanti circuiti saldati (e tante dita bruciate!), ma credo che siamo sulla buona strada. Oggi possiamo dire che il PD-WATCH può essere utilizzato per monitorare continuativamente il tremore nella malattia di Parkinson e nel tremore essenziale, le discinesie e la bradicinesia.
Dovremmo divulgare maggiori dettagli l’anno prossimo, vi terremo informati!».

IL GRUPPO DI LAVORO PD-WATCH

Varie persone sono coinvolte nel progetto PD-WATCH. Lo zoccolo duro del gruppo è molto giovane, con un’età media di circa 29 anni. Del team fanno parte Luigi Battista (ingegnere biomedico ed inventore del PD-WATCH), Noemi Giorgio (educatrice e product manager) e Fabio Battista (chimico e quality manager). Inoltre, al progetto prendono parte anche neurologi e altri collaboratori e professionisti.

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Da sinistra: Noemi, Luigi e Fabio

SUPPORTARE LA COMMERCIALIZZAZIONE CON IL CROWDFUNDING

«Abbiamo scelto di avviare la campagna di crowdfunding perché non siamo solo alla ricerca di capitali. Soprattutto ci interessa conoscere cosa ne pensano del nostro progetto le persone che vivono quotidianamente i disagi di questa malattia.
Inoltre, vorremo sapere se i pazienti e i caregiver sono disposti a sostenere questo progetto così ambizioso, in modo da poter avere a disposizione il PD-WATCH per l’utilizzo nella vita di tutti i giorni» dice Noemi Giorgio, co-fondatrice di Biomedical Lab.

«Molto spesso, durante una raccolta fondi, l’attenzione viene focalizzata sull’importo che viene raccolto. Ma noi riteniamo sia molto importante anche vedere quante persone, soprattutto pazienti parkinsoniani e caregiver, vogliono prendere parte con noi al progetto per fare in modo che questo diventi realtà.

Daremo una ‘ricompensa’ per ogni donazione ricevuta e abbiamo previsto che la donazione più piccola possa essere di 5 €. Infatti, pensiamo che anche un piccolo contributo possa fare la differenza» prosegue Noemi Giorgio.

Per donare e ricevere la ‘ricompensa’, cliccare qui: https://goo.gl/ZHqakG

DOVE VEDERE IL PD-WATCH E CONOSCERE IL TEAM

«Abbiamo presentato il PD-WATCH in varie occasioni ed abbiamo organizzato un tour per il 2017 per far conoscere meglio questo progetto» continua Noemi.

«Di recente, grazie all’invito dell’Associazione Cuore Digitale, siamo stati a Roma presso il Senato della Repubblica. Lì, abbiamo anche ricevuto i complimenti del Presidente del Senato, Piero Grasso. Poi, siamo stati al Convegno della Società Italiana di Neurologia a Napoli, dove abbiamo avuto anche il piacere di parlare con gli amici di alcune Associazioni (Associazione Parkinson Parthenope e WeAreParky).

Ad oggi abbiamo già effettuato tre tappe del nostro tour (Maratea, Roma, Napoli) e stiamo programmando altre date. Entro fine anno, dovremmo essere a Matera e Roma per la Maker Faire. Infine, stiamo cercando di prendere parte attiva in occasione della Giornata Nazionale Parkinson del prossimo 25 Novembre 2017. Speriamo che queste giornate possano anche essere l’occasione di un confronto con chi vive quotidianamente i disagi causati da questa malattia.

Le date del tour e gli aggiornamenti sul progetto saranno comunicati sul sito Biomedical Lab e sui canali social» conclude Noemi.

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