Possiamo fermare l'invecchiamento?

Possiamo fermare l’invecchiamento?

100 anni. Secondo alcune stime, oltre la metà dei nati dal 2000 in poi nei paesi sviluppati festeggerà un secolo di vita, e questo grazie alle migliori condizioni di vita rese possibili dai progressi di scienza e tecnologia. Ma l’invecchiamento si può rallentare?

Il cambiamento demografico degli ultimi decenni ha rivoluzionato  gli assetti delle nostre società: in Italia, sono oltre 13 milioni le persone oltre i 65 anni. Viviamo, e vivremo, sempre più a lungo.

Ma come invecchiamo? Proprio l’invecchiamento progressivo della popolazione ha determinato un aumento di patologie croniche tra cui l’obesità, le malattie cardiovascolari o il diabete. Malattia direttamente collegate a fattori di rischio comportamentali come errata alimentazione, inattività fisica e abuso di alcol e fumo.

Gli stimoli ambientali sono in grado di dialogare fin nel livello più intimo del nostro essere: il nostro patrimonio genetico. Il DNA può essere modificato in modo dinamico e reversibile (modificazioni epigenetiche) influenzando la nostra salute.

In che modo alimentazione e attività fisica, agendo tramite questi meccanismi, possono diventare uno strumento per rallentare, o velocizzare, il declino fisiologico durante l’invecchiamento?

Ne hanno parlato al Wired Next Fest, il 27 maggio, Chiara Tonelli, professore ordinario di genetica all’Università di Milano e presidente del Comitato Scientifico di Fondazione Veronesi e Ivan Di Mauro, ricercatore post-dottorato all’Università di Roma Foro Italico sostenuto nel 2016 da Fondazione Veronesi.