terapie contro il Parkinson gravidanza

Sospende le terapie contro il Parkinson per mettere al mondo il figlio

Dopo il parto, Sonia Scivales ha ripreso le sue terapie contro il Parkinson. Ma lei e il marito Gianluca D’Alessio non hanno certezze per il futuro, tranne che “Amiamo nostro figlio”.

Sonia – 30 anni – ora ha ripreso le terapie contro il Parkinson, dopo che ha dato alla luce il piccolo Marco, nato di 3 kg e 110 grammi a gennaio. «Per noi è un miracolo, un dono, un regalo di Dio», dicono.

La scoperta di aspettare il bambino è stata quasi una sorpresa. Sonia e Gianluca si erano rivolti agli specialisti dell’infertilità della clinica Salus, di Brindisi.

«Ci avevamo pensato, avevamo fatto accertamenti, esami, preso tutte le informazioni… Ma poi è arrivato naturalmente quando meno ce lo aspettavamo. Ed è lì che è cominciata la paura, insieme con la felicità» raccontano.

Perché ora devono affrontare una vita che sta diventando sempre più in salita. «I farmaci che prende mia moglie sono in parte sperimentali. È raro che questa malattia si presenti in un’età così giovane e la sua terapia è diversa da quella che si usa comunemente. Ci avevano detto che queste medicine inibivano una gravidanza e che comunque gli effetti sul feto potevano essere imprevedibili» spiega Gianluca.

I primi mesi della gravidanza sono passati con il cuore in gola.

«Avevo sospeso subito l’assunzione di tutte le terapie contro il Parkinson. Perché questo bambino per noi era troppo importante» dice Sonia.

Ma senza terapie contro il Parkinson tornano i sintomi, torna lo star male. «Tranne i due mesi centrali, per tutto il resto della gravidanza è stata malissimo», racconta Gianluca. «Io, però, mi dicevo che potevamo farcela. Che c’erano mamme affette da malattie ancora più gravi che erano riuscite a dare la vita ai loro figli. Perché noi non avremmo dovuto farcela?».

Un’équipe medica ha seguito da vicino il caso

«Si tratta di un evento raro» spiega il dott. Giancarlo Locorotondo, responsabile dell’équipe medica che ha seguito la gravidanza nel reparto di Ostetricia e Ginecologia della casa di cura “Salus” di Brindisi. «Il Parkinson difficilmente si manifesta in età così giovane. Dunque, sono sporadici i casi di gravidanze con pazienti affette da tale patologia. È stato un grande lavoro di squadra. Però il più grosso merito va ascritto alla donna che ha avuto una grandissima forza di volontà. Infatti, ha rinunciato per tanti mesi alle terapie contro il Parkinson, che le consentono di contrastare i sintomi tipici di tale patologia».

I farmaci da usare per questa cura, infatti, possono essere dannosi per il feto. Ovviamente, adesso che la terapia è stata ripresa, la neo-mamma deve necessariamente alimentare il neonato con latte artificiale. Ma il piccolo Marco sta benone, al pari della giovane Sonia che l’ha voluto con tutte le sue forze.

«È stato il giusto premio ai suoi sacrifici – conclude il dott. Locorotondo – perché i problemi ci sono stati non solo durante i nove mesi. Anche prima, dato che la coppia ha avuto difficoltà anche ad ottenere la gravidanza. Da parte nostra, c’è stato il massimo impegno a seguirla con un occhio di particolare riguardo».

Il consenso a concludere la gravidanza con un parto spontaneo e arrivato dopo un consulto con l’equipe medica e con la neurologa che la segue da quando Sonia è affetta dal Parkinson.

Non ho scelto la malattia, ho scelto di reagire al Parkinson