carenza di farmaci parkinson

Perché c’è spesso carenza di farmaci contro il Parkinson?

In Italia spariscono magicamente alcuni medicinali essenziali, quelli considerati salvavita, che finiscono in un mercato estero con ricavi centuplicati.

La denuncia della Federfarma Lazio e del suo presidente Franco Caprino risale già a molti anni fa. C’è carenza di farmaci essenziali nel mercato italiano perché vanno ad alimentare un mercato estero parallelo.

«Se ne occupò qualche quotidiano nazionale… Ma, come spesso avviene per le notizie gravi che riguardano il nostro Paese, scese il sipario anche su questo grave atto criminoso. Un atto che, mentre riempie le tasche di criminali senza scrupoli, distrugge la salute di migliaia di cittadini». Lo scrive Alina di Mattia sul sito della FEDAIISF (Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco). L’articolo originale è QUI.

Si tratta di antitumorali, eparine a basso peso molecolare, antiepilettici, antipsicotici, broncodilatatori… Farmaci indispensabili per la salute di alcuni pazienti la cui mancanza può anche condurre alla morte.

Ma c’è anche carenza di farmaci per il trattamento della malattia di Parkinson e dell’ipertensione.

Si trovano per qualche settimana e poi spariscono di nuovo. Tanto che i pazienti sono costretti a girovagare per le farmacie delle varie regioni italiane, per cercarne una che abbia il medicinale in magazzino.

La carenza di farmaci è ormai insostenibile ed è diventata una vera e propria emergenza.

Perché “spariscono” i farmaci?

I farmaci destinati al mercato italiano vengono acquistati da grossisti ma anche da farmacisti e venduti all’estero con prezzi maggiorati del 300%.

La stessa Federfarma ha dichiarato che il Mirapexin 2,1 per il trattamento del morbo di Parkinson che può essere acquistato in Italia al prezzo di 53,10 euro, in Germania viene venduto a 275,10 euro.

I ricavi sono esorbitanti e la conseguenza è che la carenza di farmaci in Italia diventa un grosso problema. Tanto che gli stessi medici sono costretti a modificare le terapie ai pazienti con la sostituzione dei farmaci con altri meno efficaci.

Purtroppo, le norme del libero mercato europeo rendono questo sistema paradossalmente legittimo!

Il meccanismo perverso che provoca la carenza di farmaci dipende dalle diverse legislazioni e sistemi sanitari degli stati membri UE. In Italia il prezzo fissato dallo Stato è ovviamente molto basso, mentre negli stati dove c’è il libero mercato i prezzi sono molto alti. Questo rende molto profittevole agli operatori (grossisti e alcune Farmacie) fare incetta in Italia e rivendere all’estero.

Le case farmaceutiche, dal canto loro, sostengono che non possono immettere sul mercato italiano più della quantità di medicinali prevista per il numero di pazienti presenti.

C’è solo una possibilità per “difendersi”, ma…

È fondamentale che il cittadino abbia tutti i diritti ad accedere ai farmaci che gli possano salvare la vita. Tuttavia…

«È vero che, secondo il Dl n.219 del 2006 all’art.105 comma 4, esiste la possibilità di richiedere il farmaco direttamente alla ditta produttrice che è obbligata a fornirlo entro le 48 ore. Purtroppo nella realtà non è una prassi così semplice e spesso il malato resta senza medicinale. Oppure è costretto ad adattarsi ad una cura sostitutiva provvisoria che non fa altro che peggiorare le sue condizioni di salute» scrive ancora Alina di Mattia.

«La domanda che mi pongo davanti a situazioni paradossali come questa è sempre la stessa. Come mai non esiste una legge europea che regoli la vendita dei farmaci indispensabili? E come mai alla luce di tante denunce nessuna autorità è mai intervenuta? Forse perché la salute di un essere umano vale meno degli incassi in mazzette dei vari compari?» si chiede infine la giornalista. E ce lo chiediamo anche noi!

Della carenza di farmaci, se ne occupa da anni anche ALTROCONSUMO che oggi chiede ai lettori di segnalare una eventuale carenza di farmaci nella propria zona (vedi QUI).

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