
Il ruolo del sostegno psicologico nei pazienti con Parkinson
Per uno psicologo la ‘mission’ è migliorare la qualità di vita del paziente e quella della famiglia che lo circonda e lo sostiene.
(di Barbara Mercanti, Psicologa) – Sostegno psicologico nei pazienti con Parkinson.
Sempre più spesso mi imbatto in persone colpite precocemente da malattie neurologiche degenerative, come pazienti con Parkinson.
Per noi professionisti in questi casi il carico emotivo è notevole ed è nostro dovere confrontarci con la persona che ci chiede aiuto in modo trasparente. L’emotività se non è ben gestita diventa un ostacolo, se invece viene modulata può diventare una risorsa per accogliere il paziente empaticamente.
Qualunque sia la malattia che colpisce la persona che abbiamo davanti, la nostra mission è migliorare la sua qualità di vita e quella della famiglia che lo circonda e lo sostiene.
Sempre più giovani ultimamente sono colpiti da malattie quali la Sclerosi Multipla, la malattia di Parkinson, la SLA, la Malattia di Huntington… La persona, sia giovane sia di mezza età o anziana, subentra in uno stato disorientamento, confusione e incertezza del proprio avvenire. Ancora di più se in famiglia ci sono stati casi simili, caratterizzati da un ingravescenza del decorso clinico.
L’impotenza è il sentimento che accompagna i pazienti con Parkinson e le altre malattie citate. Questi, spesso, cercano di reagire negando la presenza della malattia o spostando l’attenzione per evitare il dolore e la frustrazione. Per questo è mportante dare sostegno psicologico nei pazienti con Parkinson e le altre patologie menzionate.
Far sì che la persona accetti la malattia e ne diventi consapevole con le conseguenze annesse è uno dei nostri principali obiettivi. Ma dobbiamo sapere che per arrivare a una piena consapevolezza ci dobbiamo scontrare con la rabbia! La persona inizia a chiedersi “Perché proprio a me? Che cosa ho fatto di male per meritare ciò?”.
Sostegno psicologico nei pazienti con Parkinson
Questa è una fase lunga e dolorosa e occorre avere l’aiuto della famiglia e del caregiver più vicino. Aiutare i pazienti con Parkinson a elaborare l’esistenza della patologia che li ha colpiti significa sostenerli nelle difficoltà che quotidianamente incontra. Questo perché deve rendersi conto che con quella malattia deve convivere, una convivenza difficile che avrà momenti di accettazione e di reazione e altri di avvilimento e frustrazione.
Un aspetto difficile da combattere è la difficoltà di manifestare agli altri le proprie difficoltà per paura di essere giudicati, allontanati e di suscitare pietà.
Tanti pazienti con Parkinson (ma anche con le altre malattie citate) non parlano e continuano a vivere come se niente fosse. Soprattutto nei casi in cui la malattia non si manifesta con una sintomatologia visibile. Per poi un giorno piombare nel terrore più assoluto quando tutto diventa visibile e nulla si po’ più celare. A questo punto, è indispensabile un sostegno psicologico nei pazienti con Parkinson.
Aiutare la famiglia a parlarne, a non fare finta di nulla dinanzi a questa inevitabile realtà è fondamentale. Purtroppo, non tutti sono pronti ad accogliere il supporto psicologico, pertanto non ci resta che aspettare che siano loro a chiedere aiuto. Anche se rimane un nostro dovere di psicologi segnalare quando è evidente che la malattia arriva a compromettere la routine quotidiana. E che potrebbe diventare rischioso continuare a far finta che non esista.
Dott.ssa Barbara Mercanti, Psicologa
(liberamente tratto da un articolo sulla testata VIVERE FERMO del 04-12-2018)
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BUONGIORNO, SOFFRO DELLA MALATTIA DI PARKINSON DA 11 ANNI, ORA HO COMPIUTO DA POCO 71 ANNI,è VERO CHE UN SUPPORTO PISSICOLOGICO AIUTA A SOPPORATRE MEGLIO QUESTA TERIBILE MALATTIA, MA SOPRATUTTO CHI TI DA L’AIUTO VERO SONO I FAMILIARI CHE TI SIANNO VICINO, LA CAREGIVER CHE NEL MIO CASO E MIA MOGLIE, è IL MIO ANGELO CUSTODE,SE PRIMA EAVAMO SEMPRE INSIEME IN OGNI COSA, ORA LO SIAMO SEMPRE DI. PIù,PER NOSTRA FORTUNA SONO ISCRITTO PRESSO UN’ASSOCIAZIONE CHE SEGUE TUTTI I MALATI D PARKINSON,E PERIODICAMENTE ABBIAMO INCONTRI CON PISSICOLOGA,LOGOPEDISTA, E FACCIAMO ANCHE MUSICOTERAPIA PRESSO UNA PALESTRA ORGANIZZATA,MI DISPIACE PER COLORO CHE SOFFRONO DI QUESTA PATOLOGIA E NON HANNO QUESTI PUNTI DI RIFERIMENTO
Ciao Angelo.
Qual è l’associazione di cui parli? Come si chiama?