Il dolore nel Parkinson

Dolore nel Parkinson: un sintomo poco considerato

Il dolore nel Parkinson è uno dei più frequenti sintomi non motori nella Malattia di Parkinson. È classificato “forte” dai pazienti e come un fastidioso sintomo in tutti gli stadi della malattia. Nella fase precoce della Malattia di Parkinson, il dolore è giudicato come il sintomo più fastidioso.

A oggi, però, il dolore nel Parkinson rimane sottodiagnosticato e, pertanto, scarsamente gestito.

Una corretta diagnosi dell’origine del dolore e dei possibili metodi di trattamento dovrebbe essere di grande importanza. Infatti, i sintomi come il dolore hanno un grosso impatto negativo sulla qualità della vita dei parkinsoniani!

Ascoltare il paziente

Le strategie di trattamento del dolore da Malattia di Parkinson richiedono una profonda conoscenza dei meccanismi responsabili delle esperienze dolorose nei singoli pazienti.
Quando i pazienti con Malattia di Parkinson esprimono sintomi dolorosi, il medico dovrebbe prima di tutto determinare se il dolore è correlato alla Malattia.
Le associazioni tra le sensazioni dolorose e la sintomatologia on/off sono cruciali per determinare l’origine del dolore e possono supportare l’utilizzo di sostituti della dopamina per ottenere sollievo dal dolore.
Anche la modalità di valutazione del paziente è fondamentale, dal momento che depressione ed ansia richiedono opzioni terapeutiche specifiche.

Diagnosi del dolore nel Parkinson

L’origine del dolore nel Parkinson resta scarsamente compresa. A volte, compare come distonia quando gli effetti dopaminergici svaniscono. Il meccanismo fisiopatologico che più probabilmente sta dietro questo fenomeno è l’interazione della dopamina nel sistema delle altre monoamine, quali la noradrenalina e la serotonina, attraverso sia la via inibitoria che quella eccitatoria.
Anomalie nella via discendente interessano l’elaborazione del dolore centrale. Inoltre, i pazienti con Malattia di Parkinson descrivono il dolore neuropatico clinicamente riconosciuto e altre sensazioni di dolore muscolare.

Distinguere il dolore nel Parkinson da altri dolori

Anche distinguere il dolore correlato alla Malattia di Parkinson da quello di altra origine è una sfida importante.
Tradizionalmente, il dolore nella Malattia di Parkinson è classificato in 5 ambiti: muscoloscheletrico, radicolare/neuropatico, correlato alla distonia, acatisiaco e centrale. Tra queste, il dolore muscoloscheletrico è la forma più comune. Infatti, rappresenta il 40-90% del dolore nel Parkinson riferito dai pazienti.

Inoltre, nei pazienti con Malattia di Parkinson è riportata un’aumentata sensibilità al dolore soggettivo con più bassa soglia dolorosa. Si suppone che il meccanismo sia una diminuzione di attività del sistema di controllo inibitorio discendente dei gangli della base.

Gli studi

La prevalenza riportata del dolore nel Parkinson varia nei diversi studi. Nel 2008, uno studio ha stimato una prevalenza del dolore cronico nella Malattia di Parkinson superiore al 60%.

Il dolore nel Parkinson è spesso riportato come eterogeneo nelle sue presentazioni cliniche, con un effetto disabilitante sulla valutazione della qualità di vita.

Nel 1998, l’Associazione Svedese Parkinson ha svolto un sondaggio sui sintomi non motori che includeva quasi 1000 persone con Malattia di Parkinson. Il sondaggio ha rivelato che il dolore era più comune nelle femmine rispetto ai maschi (54% e 45% rispettivamente). Ad ogni modo, anche il dolore generale è comune nella popolazione, cioè circa 18-19% nella popolazione generale adulta, secondo i dati di prevalenza.

Nelle fasi precoci del Parkinson, il dolore è considerato uno dei più fastidiosi sintomi non motori. Inoltre sembra interessare il lato del corpo inizialmente colpito maggiormente dai sintomi motori della malattia.

Trattare il dolore nel Parkinson, si può?

Oggi, non esistono strategie terapeutiche per gestire il dolore nel Parkinson.
Studi recenti hanno però convalidato delle nuove scale del dolore, più specifiche per i sintomi correlati al Parkinson.
In generale, esistono trattamenti sintomatici basati sulla classificazione clinica del dolore che includono metodi farmacologici e non e, in parte, approcci invasivi. Nella clinica, gli interventi farmacologici e non possono essere efficaci a vari livelli, in terapia singola o in combinazione.
Per il dolore nel Parkinson, approcci multimodali dovrebbero sempre essere presi in considerazione. Ad esempio, si dovrebbero modificare le terapie dopaminergiche, dovrebbero essere considerati gli analgesici e gli antidepressivi, includendo l’utilizzo di diverse forme di terapie complementari.
Da segnalare che lo stress e il dolore sono spesso strettamente collegati. Ciò crea un circolo vizioso che getta le basi per il dolore cronico e lo stress cronico. Pertanto, la gestione dello stress dovrebbe essere una componente della terapia del dolore.

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Rif. Journal of Multidisciplinary Healthcare – Pain management in patients with Parkinson’s disease: challenges and solutions

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